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Carta del servizio

PRESENTAZIONE DEL SERVIZIO

La Comunità Familiare L’Arco è una struttura educativo-assistenziale residenziale per minori che, per dimensioni e caratteristiche funzionali ed organizzative, propone il modello relazionale della famiglia, come previsto dalla DGR 84/2007 e si caratterizza per la presenza effettiva e permanente di una famiglia residente nella struttura. In comunità vivono infatti, oltre ai minori accolti, due coniugi, educatori, e i loro figli naturali.

Essa si propone di assicurare al minore privo di ambiente familiare idoneo il mantenimento, l’educazione e l’istruzione, secondo le indicazioni dell’autorità affidante. Accoglie bambini/e e ragazzi/e portatori di forme di disagio, provenienti da famiglie che, al momento attuale, non sono in grado di svolgere adeguatamente le funzioni genitoriali, oppure privi di rete familiare. Essi/e vengono inseriti/e in un sistema relazionale ed educativo contenitivo, stabile e sereno, atto a far loro riprendere il cammino evolutivo precedentemente interrotto, rallentato o deviato.

Accoglie minori di ambo i sessi, italiani o stranieri fino ai 12 anni. La struttura è di tipo residenziale ed è operativa 365 giorni all’anno. In ottemperanza agli standard previsti, la comunità familiare può accogliere un massimo di 6 minori.

ACCESSO AL SERVIZIO E DIMISSIONI: L’ingresso avviene su invio dei Servizi Sociali territoriali. Essi prendono contatto con la comunità e, in caso di disponibilità di posti, forniscono le informazioni necessarie per valutare la compatibilità della richiesta con le risorse umane e materiali disponibili in struttura. In caso affermativo, inviano ai responsabili della comunità una richiesta scritta di inserimento cui segue accettazione scritta. L’ingresso del minore è accompagnato dalla stesura del PQ, che esplicita gli obiettivi generali; segue un PEI articolato in diverse aree di intervento. La dimissione è concordata con i servizi invianti al termine del progetto. Eventuali richieste di ingresso giunte direttamente alla comunità saranno reindirizzate ai Servizi Territoriali competenti.

La soddisfazione degli ospiti e l’efficacia dell’intervento educativo sono costantemente monitorati, attraverso il dialogo con il minore, dagli specialisti dei Servizi che seguono il minore, oltre che dagli educatori residenti. Il tutore di ciascun ospite è coinvolto nelle scelte educative e, a fianco del Servizio responsabile, valuta la rispondenza degli interventi ai bisogni del minore e il suo grado di soddisfazione. Egli esplica la funzione di tutela rispetto ai diritti del minore; se non è nominato detta funzione compete al Servizio inviante.

CARATTERISTICHE DELLA STRUTTURA

La comunità familiare nasce per iniziativa della Cooperativa Sociale L’Arco-Onlus; è gestita da una coppia di coniugi, educatori residenti, laureati in psicologia, entrambi con pregresse esperienze lavorative o di volontariato in comunità o centri educativi.

La comunità familiare si trova in Comune di Baone, frazione Rivadolmo, in un luogo immerso nel verde del Parco Colli Euganei. La casa che ospita la struttura è una casa rurale restaurata, circondata da due ettari di terreno con spazi attrezzati a giardino, parco giochi, campetto da calcio, minibasket e piscina. L’edificio è collocato a soli tre chilometri dal centro di Este ove sono presenti tutti i servizi scolastici, sportivi, ricreativi utili alla socializzazione dei giovani.

INTERVENTO EDUCATIVO

La comunità familiare si propone di facilitare e catalizzare lo sviluppo morale, relazionale, sociale e intellettivo di ciascun minore, promuovendo:

- l’adempimento dell’istruzione obbligatoria e di quella superiore, ritenendo che essa sia il bagaglio fondamentale che consente al ragazzo/a di inserirsi positivamente nella realtà sociale attuale. In tale promozione, gli educatori tengono conto delle attitudini, inclinazioni e desideri del ragazzo/a e forniscono tutti gli strumenti ambientali, economici e culturali necessari, nonché un regolare aiuto/supervisione pomeridiana durante lo svolgimento dei compiti, offrendo spiegazioni aggiuntive, specialmente ai ragazzi più in difficoltà;

- lo sviluppo delle capacità psicomotorie, espressive, relazionali, nonché lavorative, attraverso il gioco, lo sport e le attività pratiche (la comunità propone anche attività di orto-frutticoltura e bricolage ai ragazzi più grandi);

- l’integrazione sociale tramite collaborazione con tutti quei servizi, presenti sul territorio, che si rivolgono specificamente alla socializzazione, allo sport e alla cultura per i giovani;

- il reinserimento del minore nella sua famiglia d’origine al termine del periodo di affidamento, se possibile e in accordo con i Servizi invianti. In ogni caso si adopera perché il processo di separazione-individuazione dalle figure genitoriali si completi nel modo più possibile sereno e consenta al giovane una futura vita autonoma; per i ragazzi privi di rete familiare si propone, in particolare, l’accompagnamento al completamento degli studi iniziati e all’inserimento lavorativo anche dopo il 18° anno, con possibilità di restare in struttura oltre la minore età.

 

 

L’intervento educativo proposto dalla comunità familiare:

- garantisce coerenza e integrazione con il progetto dei Servizi invianti;

- promuove le abilità che possano emergere all’interno della zona di sviluppo prossimale caratteristica di ogni minore;

- permette la rielaborazione e la valorizzazione della storia pregressa;

- aiuta l’integrazione nella propria storia delle nuove figure educative;

- prevede la centralità delle relazioni tra i membri della comunità familiare e con la famiglia d’origine;

- favorisce un corretto e realistico rapporto con i genitori naturali;

- individua e potenzia i valori di cui il minore è portatore, nell’ottica e secondo le strategie della resilienza;

- favorisce il cambiamento delle modalità relazionali disfunzionali incoraggiando una nuova visione critica e modalità originali ed autonome di equilibrio personale.